Afaf Jabiri
Docente presso la scuola di scienze sociali dell’Università di East London, Afaf Jabiri coagula in
modo sinergico le tematiche di studio legate al genere, alla religione musulmana e ai processi di
modernità in Medio Oriente. Uno studio chimerico che ritroviamo per iscritto nelle sue pubblicazioni,
Gendered Politics and Law in Jordan: guardianship over Women 2016; Low Economic
Participation of Women and Sexual Violence in Jordan, published by Jordanian Women’s
Union, 2019, Gendered politics of alienation: Arab revolutions and women’s sense of despair,
articolo pubblicato su Feminist Review, il quale a partire da una densa lettura del concetto di
alienazione di Marx, approfondisce il filo rosso che lega indissolubilmente legge, stato, economia
politica, norme di genere, ideologia orientalista. È su questo fondamento epistemologico che si
poggiano i pilastri dell’esclusione sistematica delle donne dalla politica nell’Egitto post-rivoluzione.
Afaf Jabiri con una vivida attenzione ripercorre all’interno di questi scritti la storia dei femminismi
islamici e dei movimenti femministi laici e religiosi in Medio Oriente, ponendo infine una preziosa
attenzione all’intreccio tra politiche di genere e diaspore migratorie. L’antropologa palestinese
posiziona in filigrana tutta una serie di tematiche altre che plasmano e co-costruiscono le sue
riflessioni. La migrazione transnazionale di genere, il multiculturalismo, le forme di cittadinanza, la
questione palestinese, la tormentata relazione tra Islam ed Europa, ecco, sono tutti concetti e
argomenti che possiamo immaginare come pilastri del percorso intrapreso da questa studiosa.
Come Progetto Palestina, l’incontro con la professoressa Jabiri ce lo immaginiamo articolato su due
orizzonti. Nel primo caso abbiamo pensato ad una riflessione sulle violente rappresentazioni coloniali,
patriarcali e occidentali che si traducono sul femminismo presente nei paesi arabi, ancoràto tuttavia ad
una pesante definizione pensata e scritta dalla borghesia occidentale. Le pesanti tenaglie che
attorniano i femminismi arabi non sono solo legati a questo primo punto, difatti è con questo spirito
che intendiamo proporre un’analisi capace di riflettere sulle molteplici forme che opprimono questi
movimenti di liberazione, come le questioni politiche, il potere statale, religioso, patriarcale in
continuum con il passato/presente della colonia.
Come secondo punto abbiamo collettivamente immaginato di affrontare la questione delle migrazioni
transnazionali in bilico tra il nazionalismo e la globalizzazione. In questa seconda tematica il punto
luce da noi pensato lo si ritrova in una compiuta analisi che possa prendere una posizione emica della
loro vicenda, focalizzandosi nel peculiare e dibattuto concetto del “diritto al ritorno” per i profughi
palestinesi.
Il percorso tracciato mira a mettere in discussione la tradizionale ed incompleta narrazione che si ha
sulle migrazioni, oltre ad affrontare trasversalmente la lacerazione del contemporaneo stato-nazione,
la quale ha dato vita all’inasprimento dei sistemi di appartenenza culturale, etnica, religiosa e di
genere