
Corinna Guerzoni
Sabato 12 aprile
Antropologie dell'omolesbobitransfobia: Le parole della violenza, la violenza delle parole
Aula 6 - Via Zamboni 38
Secondo la Treccani, l'omofobia è la "paura dell’omosessualità, sia come timore ossessivo di essere o di scoprirsi omosessuale, sia come atteggiamento di condanna dell’omosessualità." La stessa Enciclopedia definisce l'antropologia come "scienza dell’uomo, considerato sia come soggetto o individuo, sia in aggregati, comunità, situazioni." Le due definizioni contengono un punto in comune: nell'omolesbobitransfobia e nell'antropologia convivono - e confliggono - dimensioni individuali e relazionali. Sono dimensioni che si sviluppano attraverso rappresentazioni e immagini, parole e azioni. Processi che costruiscono narrazioni e contro-narrazioni, rappresentazioni e contro- rappresentazioni. L'antropologia può quindi essere utile - forse, necessaria - per indagare ed interrogare i processi - individuali e relazionali - che producono e alimentano l'omolesbobitransfobia, le discriminazioni ed i processi che invece costruiscono parole e comunità accoglienti ed inclusive.